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Item che si debia invitar el Serenissimo Doxe de Vinexia ad vegnir ad Ragusi.

Item che le nostre doe megliore gallee se debiano metter in ordene de tutte cose necessarie, ma li capetanii et patroni non se debiano far avanti la venuta del Sancto Padre nec etiam se debia dar algun soldo.

Item se debiano far sei di soprazonta li quali saranno cum li Signori de nocte et ad visenda stagano a doy a doy di di et de nocte in piaza per obviar che non se faza briga et che altri schandali non seguano sotto pena de iperperi XXV ad chadaun contrafacente et chadauna volta chel contrafara quando li tochara la visenda et questo se debia observar fin qua stara qui in Ragusa el Sancto Padre, li quali 6 de soprazonta debiano haver quelli doy de loro a chi tochara la guardia homeni 20 oltra la squaraguayta et habiano quella liberta che hano li Signori de nocte et debiano cambiarse ogni mese come li Signori de nocte.

Item che misser lo Rector et menor Conseglio debiano trar de li zentilhomini nostri da anni XXX in Lta ad visenda, sei per volta che starano alle tre porte ad doy de essi, si che al mancho uno di essi se trova continuamente ad chadauna de le dicte porte. Et habiano X de li artixani nostri ad chadauna de esse porte per guardia. Et de più se debiano trovar homeni X ad pagamento ad ducati uno al di li quali starano cum li Signori de nocte per guardia che non se fazano brige et confusione. Et che algun non olsa andar de nocte da puo una hora excetti quelli che serano deputati sopra zio sotto pena de star mese uno in prexon. Et che tanto misser lo Rector, quanto li Signori zudexi de criminal et Signori de nocte et quelli de Soprazonta possano far execution contra li delinquenti li quali Signori de nocte et de soprazonta ad pena de sacramento et ad pena de iperperi XXV siano tenuti intrometter et incarcerar quelli che troverano da puo una hora de nocte.

Item che ad Sancto Lorenzo debia star el di et la nocte tanto lo gentilhomo quanto quelli della squaraguayta ad chi tochara sotto le pene consuete.

Item che al primo Mazor Consiglio se debia denunciar che algun non olsa uxar alguna parola mancho che honesta ne straparlar contra lo honor del Sancto Padre et

contra le soe armate o contra la soa imprexa o altramente sotto pena di star mesi doy in prexon ad chadaun contrafaciente et chadauna volta et li contrafacienti possano esser intromessi per li Signori Misser lo Rector et zudexi de criminal et Signori de nocte et de soprazonta.

Item se debiano mandar in Marcha doy navilii li quali debiano porta de la Marcha in queste parti li Crucesignati li quali non haverano modo di pagar nolo per esser poveri. Et altri navilij X se debiano mandar li quali transportarano altri Crucesignati più potenti da li quali se pagarano per nolo terzo duo de ducato per persona. Victualia. Item per le victualie se debia observar questo modo zoe che la carne se debia vender alli prexii usati et tanto piu quanto parera ad misser lo Rector et menor Conseglio segundo el bisogno che cognoserano de le dicte carne in quel tempo.

Item chel pane debia esser al pexo debito segundo li ordini nostri respectando al prexio che sera delli grani. Et li justitieri cadano ad pena di iperperi V per uno ogni zorno che non cerchoriano che per el dicto pane non se vegna ad contrafar. El pesce fin chel Sancto Padre stara ad Ragusi se debia vender ad pexo zoe al pexo delle carne, et primo pesci grossi como e dentali, varoli, zevali grandi, fagi, orade, morene, orchani et scherpine grandi et simili pesci non se possano vender piu che grosso uno per lucra.

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Triglie, bárboni, anguille, passare, sfoglie et chovazi grosso uno diexe per lucra. Altri pesci da 20 in zoxo per lucra et chi vendesse piu cada ad quella pena alla qual cadono quelli che vendono le carne oltra li prexii.

Candele da sevo se possano far et vender per chadauno cum questo chi ha el sevo de comun debia star alli pacti et li altri possano far candele de sevo forestiero over portar in Ragusi candele facte et quelle vender da grosso uno in zoxo per lucra.

Tutte le monete forestiere se possano spender in la citta nostra tanto de oro quanto de arzento segundo la valuta intrinseca di esse como sera dechiarato per uno officiale da esser deputato per el Sancto Padre et per officiali da esser deputati per comun nostro et far se debiano almancho iperperi 200 de follari azo che ogni unc ne habia comodita.

Tutte le victualie como e pan vino come et altre cose le qual serano portate per prelati et altri che serano cum lo Sancto Padre al lor vegnir per lor uso over per crucesignati per lor uso al loro vegnir siano franche da ogni dohana. Ma quello che se portara per vender sia sottoposto al pagamento contucto de le dohane nostre.

quello che se portasse per lor uso dreto la lor venuta sia sottoposto alle dohane nostre.

Item che la gabella del vino se debia assumar per comun dal di che zonzera el dicto Sancto Padre ad Ragusi et staragli. Et per lintrar de vini in quel tempo el pregado habia liberta de proveder como li povera.

VIII

Статут друштва дубровачкијех трговаца у Истоку са сједиштем у Биограду од год. 1673.

Die Martis ultima Mens. Feb-i 1673.

Capitula desuper societate in partibus Levantis.

Art. 1o Che alla Compagnia dell' Unione del Negotio di Levante si debba concedere, et assegnare la piazza di Belgradi per poter ivi negotiare con prerogative e privilegij che si diranno in appresso e dall' Eccelentissimo Consiglio di Pregati saranno statuite.

Art. 2o Che instituita che sarà la detta Compagnia acciochè con miglior comodità ed utile negotiare, si proibisca e s' intenda prohibito a tutti i nostri Nationali di poter negotiare a parte nella sudetta piazza di Belgradi o altre piazze di Ungaria soggette al Gran Signore sotto pena del contrabando ed altre riservate all' Ecco Consiglio di Pregati.

Art. 3o Che volendo qualcheduno dei nostri Nationali mandar gli effetti a provigione per mano dei Deputati di sudetta Compagnia possi farlo; i quali Deputati siano obbligati rimandarli il ritratto, o in contanti, o in robbe conforme lui ordinarà con le spese della Colonna come pagarà la Compagnia stessa con di più la provigione.

Art. 4° Che tutti i Mercanti nostri Nationali possino comprare cosi a minuto o altre mercantie a Belgradi

ДУБРОВНИК И ОСМАНСКО ЦАРСТВО

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e suoi contorni, dummodo siano tenuti venderle poi a sudetti Deputati per conto della detta Compagnia i quali siano obbligati e debbano far le dette compre a giusti prezzi che quella volta correranno in detta piazza.

Art. 5° Che nessuno dei nostri Nazionali possa nè debba sotto qualsivoglia pretesto far corami, o altre robbe a Belgradi, e nelli suoi contorni per conto degli Hebrei et altri forastieri sotto pene di pagar al nostro Publico ducati mille o di star in prigioni un anno in una delle tre di Pelago con porte serrate.

Art. 6° Che tutti quelli i quali mettessero capitale nella detta Compagnia siano privilegiati che i detti capitali non possino mai confiscarsi nè devolversi al Publico in occasione di verun caso o delitto nè per pena nè per veruna altra sentenza, eccettuati i casi di Lesa Maestà, assassini delitti enormi ed altre atrocità.

Art. 7° Che gli effetti e le Mercantie della suddetta Compagnia per qualunque occasione di lite civile non possino sequestrarsi da verun creditore. delli participanti che ivi saranno, nè impedirsi il corso dei negotii suddetti, ma che si possa solamente interporre sequestro in mano della medesima Compagnia e sequestrar il capitale e gli utili e valersi in quelli per via di tenute o altre forme di Sindicati servatis servandis non che però non possa smembrarsi il detto capitale della suddetta Compagnia. ma corra a beneficio di detto creditore con medemi vincoli e conditioni con forme da principio è stato investito e posto in detta Compagnia.

Ex Libro Consilii Rogatorum 1673—1674. Дубр. Држ. Аркив.

IX

Папа Урбан VIII. Републици.

Urbanus P. P. VIII

1624., дећ. 7., Рим.

Dilecti filii salutem et apostolicam benedictionem. Digna est Ragusina Respublica, quam ad Religionis arcem, et B. Petri Regiam hoc tempore convocemus, quo indicta pridem Anni Sancti et Christiani Jubilei solemnitas Ponti

ficiis clavibus patefaciat ianuas Coeli, et thesauros recludet misericordiae omni potentis. Patet enim Vos praecipuam Christi haereditatem esse Angelorum excubiis custoditam, et coelo inferendam. Cum enim barbaricae tyrannidis iugo triumphale caput captivus Oriens submiserit, vos in oculis servientium provinciarum libertatem retinuistis, quamvis illinc Turcicis scopulis, hinc Adriaticis fluctibus obsessi. Praeterquam quod quis gloriosior potest excogitari pietatis vestrae triumphus, quam Ecclesiam istam Mahometicae superstitionis, et schismaticae heresis contagione non computuisse? Habitatis in medio doli, et in finitimis regionibus prospicitis superbe, atque avare dominantem impietatem, cuius crudelitas quamvis Urbem istam non excruciet, non potest tamen animos vestros non ledere. Quare qui Christianae consolationis cupiditate flagratis, dilecti filii, properate hoc tempore ad hanc nationum patriam, ubi fundatur exultatione universae terrae mons Vaticanus, ubi vera fides regnat culta Regum obsequiis et famulatu provinciarum. Hic videre poteritis convenientes populos in unum, et Principes, et serviant Domino, et congiarium accipiant coelestis indulgentiae, qua redimuntur peccata, et comparantur diademata aeternitatis. Hortamur ergo vos pro paterna nostra in Ragusinum nomen voluntate, ut caretis quamplurimos e regione Vestra in Urbem proficisci. Eos ením peramanter complectemur, et illustribus consolabimur documentis Pontificiae charitatis. Ist hic vero potest authoritas magistratuum, et populorum religio in hac rerum opportunitate demereri Romanam Ecclesiam. Id autem contiget, si iuvabitis piam Sacerdotalis ordinis sedulitatem hortantis fideles filios ad magistram fidei, et Christianitatis matrem invisendam. Videbuntur ex istis scopulis manari fontes misericordiae, si eleemosinarum publicarum, privatorumque subsidia viatoribus non deerunt. In hospitalibus domibus charitas commoretur, parentur navigia, quae tuti, et celeriter affluentium peregrinorum multitudinem in Italiam transvehant. Id si praestabitis, foeliciter adipiscemini benevolentiam omnipotentis Imperatoris, qui cum universam mundi vastitatem Divinitatis praesentia compleat praecipue tamen videtur in Romana Ecclesia posuisse tabernaculum suum, unde ederet oracula salutis, et diffunderet divitias misericordiae. Apostolicam benedictionem vobis, ac toti Reipublicae intimo cordis affectu impartimur, atque

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