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RUBEN.

Apostolozens

Eccoci ancor tutti a tuoi piedi, o grande, to)

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Irreparabil morte,

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Che già fpiega in lor volto orride infegne.
Pietà, Signor, pietà! Ten prega il nostro
Buon genitor. Noi ten preghiamo, e quefto
Innocente fratel, che in atto umile

Tua man benefattrice ora ti bacia.

BENIAMINO.

E quefto bacio a te ne vien col pianto.:
Deh, falva il popol mio, falva il mio padre:
E di Abramo il gran Dio falvi te ancora.

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Apostolozeno

GIUSEPPE.

(Per troppa angofcia il favellar m'è chiufo.) Sorgete. Il voftro (ah, quafi diffilmio.) Vecchio padre ancor vive?

GIUDA.

Ei vive in forte,

Ma infelice vecchiaja; ed è prodigio,
Ch' ei regga, e duri a' gravi mali, e tanti,
Ond' è fua terra, e fua famiglia afflitta.

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GIUSEPPE.

(Cara fimplicita! Bella innocenza!

Cedo, fe più mi arrefto). Olà: imbandite
Sien ricche menfe. Ivi a' difagi andati
Meco avrete riftoro. A Simeone
Sciolganfi i ceppi, e libertà fi renda.

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Profondi, inacceffibili

Son gli affetti de' Grandi;

E mal fi lafcian ravvifar dal volto.r }

GIUDA.

Sia Dio, che in noftro pro tocchi quel core, zi

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Apostolozeno

GIUDA, RUBEN e BENIAMINO.

A DIO porgiamo
Preghi dolenti:
A lui narriamo
Noftri tormenti.

Che febben ei gli fa, febben gli vede,
Vuol che gridin pietà, fperanza e fede.

CORO de' fratelli di Giuseppe.

Dio, che tieni in tua mano il cor de' Regi;
Dio, che le noftre fai miferie eftreme;
Tu fa, che Sofonea, di tua ministro
Provvidenza infinita,

Sani i noftri languori, e ne dia vita.
Salgano al trono tuo le noftre grida:
Nè lasciar mai perir chi in te confida.

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Dal favor, qual dal grano,

Sè fparfo in buon terren, frutto fi coglie;
Se in arene, o fra fterpi, onta, o puntura;
Pur chi regna non dee por freno al corío
Di fue beneficenze,

Per timor di gittarle inutilmente:

Che in pro de' buoni è meglio

Far bene anche a' malvagi,

Che a que' mancar, per non giovar a questi.

Così i provvidi Dei comune a tutti

Lafciano un ben, che feparar non ponno.
AL perverfo, e all' innocente

Comparte egualmente

Il Sole i fuoi raggi,

La terra i fuoi frutti,

La Natura, in dar tuoi beni,
Non esclude, e non elegge:

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